CALITRI

DESCRIZIONE DELLA TAPPA

Piccolo comune della provincia di Avellino, Calitri presenta origini molto antiche ma che, nel corso dei secoli hanno subito diversi influssi. L’insediamento del paese visse, infatti, una prima fase di influenza greca ed etrusca e successivamente la lunga dominazione romana. Nel periodo medioevale, Calitri passò al dominio longobardo e, più tardi, a quello Normanno-Svevo. Proprio sotto queste due dinastie l’insediamento calitrano fu scenario di una forte crescita e prosperità, dovuta anche alla vicinanza con Melfi. Nel 1304 Calitri passò ai Gesualdo, principi di Venosa che ne detennero il possesso per tre secoli. Con i Gesualdo, la cittadina conobbe la sua epoca d’oro: l’antico castello venne trasformato in una sontuosa dimora signorile, poi possedimento di tante famiglie nobiliari. Durante la prima metà del XIX secolo anche il comune di Calitri fu variamente coinvolto nelle vicende che vanno dalle Guerre d’Indipendenza fino all’Unità d’Italia. Il piccolo comune irpino è oggi famoso per la lavorazione della ceramica e del legno. Il suo territorio è, infatti, molto ricco di argille pure e di estrema plasticità, atte ad essere lavorate anche allo stato naturale. Il ritrovamento di manufatti ceramici a partire dal IV e III secolo a.C. fa supporre l’esistenza di fornaci già in epoche remote anche se la prima testimonianza di un’attività fornaciaia in Calitri risale al XVI secolo. Diffusa è anche l’arte del legno che, grazie all’abbondanza di risorse boschive presenti sul territorio, favorisce l’economia del paese. Alla ricchezza offerta dalla natura si è, infatti, aggiunta la volontà degli artigiani locali di imitare ed eguagliare i maestri delle più celebri botteghe napoletane. Sin dal XII secolo, infatti, il legno di faggio o quello di quercia venivano forgiati a suon di martello e scalpello per realizzare attrezzi ed oggetti destinati alle abitazioni o alle attività dei contadini.