SANNIO: DAGLI OSCI AI ROMANI

Pur avendone mutuato il nome, il territorio comprende solo una parte del Sannio antico che, nella sua massima espansione (e cioè attorno al IV sec. a.C.), abbracciava buona parte dell’Italia centro-meridionale.
Oggi, i confini della provincia coincidono quasi esattamente con la delimitazione naturale delle catene montuose del Partenio, del Matese e della zona del Fortore, le quali superano i mille metri d’altezza sul livello del mare e inscrivono un territorio di grande varietà geografica ambientale che da sempre ha costituito ragione di forte attrazione per l’uomo.
Terra mistica e selvaggia, posta nel cuore dell’Appennino in una grande conca montuosa, ha nel Massiccio del Taburno una presenza morfologicamente suggestiva: viste da Benevento le montagne somigliano ad un profilo femminile isteso che negli anni gli è valso il nome di Bella Dormiente del Sannio.
Il Sannio fu segnato nel tempo dalla civiltà degli Osci e dei Sanniti per poi subire quella romana, che ne mutò il nome (dopo la conquista) da Maleventum nel più scaramantico Beneventum.

l’infiorata e i festival di cinema

I comuni del Sannio offrono un patrimonio di tesori storici, paesaggistici, enogastronomici e di tradizioni che le istituzioni stanno valorizzando con passione.
Segnaliamo, tra gli altri, la valle del Tammaro con la presepiale Morcone, il Titerno con Cerreto Sannita, i riti penitenziali di Guardia, l’infiorata di Cusano Mutri e le cantine tufacee del borgo di Castelvenere. La Valle Telesina con le miniere enologiche di Torrecuso e Solopaca e la quintana di Melizzano. La Valle Caudina con la medievale Sant’Agata de’ Goti che coniuga festival di cinema in costume e filologiche celebrazioni della Falanghina, il Taburno, con Vitulano e le antiche allegorie del grano di Foglianise, e gli antichi borghi animati di Ceppaloni ed Apice tra le colline beneventane.

sua eccellenza il vino

I prodotti agricoli conservano un gusto antico garantito dall’utilizzo delle tecniche tradizionali di lavorazione. Il vino rappresenta certamente l’eccellenza dell’offerta.
Quasi la metà dell’intera produzione vinicola campana si produce nel Sannio vantando ben sei vini DOC. (Aglianico del Taburno, Guardiolo o Guardia Sanframondi, Sannio, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Taburno) e due vini IGT (Beneventano e Dugenta). Speciale poi è la Falanghina, dal cui vitigno si ricava un vino bianco dal gusto delicato e fresco. Gli itinerari alla scoperta dei vini sanniti si incentrano e snodano lungo i territori collinari del Massiccio Taburno Camposauro, lungo le valli Telesina, Vitulanese e Caudina, che per posizione geografica e clima, riescono a garantire ai vitigni una produzione qualitativamente elevata. Tra la frutta spicca la produzione di “mela annurca” presente a Sant’Agata de’ Goti e nella comunità montana del Partenio. L’allevamento produce carni e formaggi apprezzatissimi: il caciocavallo ottenuto dalle bianche podoliche, il pecorino, la ricotta, la pregiata carne di Laticauda, prosciutti di montagna. Le colline a oliveto producono, inoltre, eccellente olio extravergine prodotto con la spremitura a freddo delle varietà Racioppella, Ortice e San Lorenzo Maggiore.