LA "VERDE IRPINIA"

L’Irpinia, detta la “Verde Irpinia” proprio per la rigogliosità del suo territorio, è tra le province del Sud Italia una delle principali per aree di protezione naturalistica, vantando ben due Parchi Regionali (del Partenio a nord-ovest e dei Monti Picentini a sud-est) e Oasi WWF, che racchiudono particolari caratteristiche motivo di interesse faunistico ed escursionistico. La sua felice posizione geografica, confinante con Puglia e Basilicata, in passato la rese crocevia di antiche vie di comunicazione che permettevano i difficili collegamenti tra il centro Italia e le regioni del sud-est.
Una terra che ha visto insediarsi dapprima popolazioni italiche (Osci, Dauni e Sanniti) e poi la conquista da parte di Roma, che vi originò numerose colonie.
Gli Irpini furono i primi ad insediarsi in questo territorio e, da popolo guerriero quale era, seguace del dio Marte, riuscì ad opporsi alla dominazione romana, sottraendole i territori occupati. Non è un caso, infatti, che il nome derivi da “Hirpus”, che proprio nella lingua osca significa Lupo, l’animale sacro a Marte.

tra voli d’angelo e gigli di grano

L’Irpinia, nei secoli, ha conservato intatte le multiformi immagini dei centri medievali e le sue più raffinate tradizioni enogastronomiche ed artigianali. Nel mondo rurale sono molto sentite le tradizionali feste popolari e religiose, che divengono un omaggio per il buon raccolto o per esorcizzare carestie. Tra le più scenografiche sicuramente il “Volo dell’angelo” che a Prata di Principato Ultra, come a Gesualdo, viene fatto librare per chiedere indulgenze e grazie divine. La Devozione degli Irpini si palesa con doni simbolici rivolti ai Santi o alla Vergine, come a Mirabella Eclano, durante la “Festa del carro” in cui, con evidente riferimento alla fertilità, viene creato e portato in processione un grandioso obelisco di 25 metri d’altezza, interamente realizzato con paglia intrecciata.
Lo stesso avviene a Flumeri dove sono i giganteschi “Gigli di grano” ad essere innalzati in onore di San Rocco.
Da non dimenticare la travolgente carica del Carnevale, festa fortemente sentita in tutta la provincia, che coinvolge fatalmente, con le sue “Zeze” e le sue tarantelle, spettatori e figuranti.

sapori di una volta

L’Irpinia è tradizionalmente dedita a produzioni alimentari tipiche e genuine con caratteristiche legate al territorio. L’assortimento dei suoi piatti deriva dalle diverse influenze culturali e dalla varietà del territorio, per tale motivo il concetto di “cucina irpina” va inteso sotto più profili. L’Irpinia è terra di alcuni tra i più pregiati vini italiani (Taurasi, Fiano e Greco di Tufo) che, riconosciuti con il marchio DOCG, rappresentano un importante volano per l’economia locale.
Uguale importanza rivestono la coltivazione e la lavorazione di prodotti tipici di grande qualità quali le nocciole (basilari per la preparazione del torrone, famoso quello di Ospedaletto e Dentecane), le castagne (di Montella, Serino e Avella, esportate in tutto il mondo) ed i profumatissimi tartufi.
Altro vanto è rappresentato dai gustosissimi formaggi tra cui caciocavalli (“Silano” e “Podolico”), pecorini (famosissimo il pregiato “Carmasciano”) e ricotte. Tra i salumi ed insaccati famosissime le gustose “soppressate” ed un tipo di salame “di Napoli”, prodotto nella zona di Mugnano del Cardinale.