Il percorso si muove interamente nel territorio della valle dell’Ufita, nei comuni di Ariano Irpino e di Greci. L’etimologia del nome Ariano, probabilmente, deriva da Ab Ara Iani, ovvero un piccolo tempio edificato in onore di Giano. Dalla campagna di scavo eseguita dalla scuola Britannica di Roma, tra il 1957 ed il 1962 sono emerse numerose evidenze risalenti ai primi insediamenti, di epoca neolitica lungo la strada statale 90 bis (Benevento-Foggia). Dopo il 900 a.C. un ramo dei Sanniti fondò Aequum Tuticum(campo/pianura grande) nella zona di S. Eleuterio. Il sito fu, poi, romanizzato, e divenne cruciale nodo di scambi tra la Via Traiana e la Via Herculea ( questa seguiva il tracciato del tratturo Pescasseroli- Candela). Le invasioni barbariche ed alcuni fenomeni sismici portarono le popolazioni ad abbandonare il territorio di Aequum Tuticum, per insediarsi a pochi chilometri di distanza,procedendo gradualmente ad edificare su tre colli attigui tra loro, nasce così l’odierna Ariano. La cittadina divenne la principale roccaforte longobarda. Il comune di Ariano Irpino, il più esteso d’Irpinia, conserva la forte vocazione dei maestri ceramisti e custodisce nel ricco museo opere di rara bellezza che ne rappresentano la storia. Seguendo nel territorio della valle si incontra il comune di Greci, ad 824 metri s.l.m., in un territorio ricco di sorgenti d’acqua nelle immediate prossimità del torrente Cervaro. Greci-Katundi, è l’unico comune albanofono della provincia di Avellino e l’unico paese italo-albanese dell’intera regione Campania. Deve il nome al popolo che lo fondò, i Greci. Le sue origini albanesi sono ben visibili nel rione Breggo dove troviamo le tipiche abitazioni albanesi, Halive. Il borgo conserva elementi architettonici ed alcune opere che rimandano al suo passato. La comunità ancora oggi tiene vive molte delle tradizioni arbrésh.