FLUMERI

DESCRIZIONE DELLA TAPPA

Piccolo comune della provincia di Avellino, Flumeri sorge a 625 metri su un’altura che domina la vallata del torrente Fiumarella nei pressi della sua confluenza nell’Ufita. Numerose le attività agricole praticate sul territorio, tra le quali merita menzione la produzione di olio, tanto da conferirle l’appellativo di “Città dell’olio“. Note restano anche le attività collegate alle lavorazioni artigianali del legno, della paglia, del tabacco e dei salumi. Nonostante la prima citazione su Flumeri risale al 1122, anno in cui il paese fu distrutto da Guglielmo di Puglia, è stato dimostrato che le origini del paese sono molto più antiche. A testimoniarlo, i resti preromani rinvenuti in contrada Fioccaglia e databili nei decenni finali del II secolo a.C. L’originario centro urbano sembra aver perso importanza nel periodo compreso tra la fine della guerra sociale e civile fino ad essere completamente abbandonato. Incerta è anche l’origine del nome: secondo alcuni, il suo toponimo deriva da una famiglia normanna, i “Forma”, che abitò questi luoghi per diversi anni; secondo altri, invece, potrebbe essere legato al termine “frumentum” per indicare l’abbondanza del grano presente in zona. Quest’ultima ipotesi è avvalorata anche dallo stemma del Comune che riporta due spighe di grano. Caratteristica a Flumeri è la “Festa del giglio”, celebrata ogni anno, nel mese di agosto, in onore a San Rocco. Il giglio, un obelisco di legno alto 30 m, è costituito da 5 piani, alla cui punta sventola una bandiera di paglia intrecciata con al centro l’immagine del Santo. Nell’ambito dei festeggiamenti, l’obelisco in paglia viene trainato da un trattore, anch’esso addobbato con catene di grano intrecciate, mentre per mantenere l’equilibrio si utilizzano delle funi robuste tirate da giovani devoti che ne assicurano la stabilità.