L’area prende il nome dal fiume Fortore che con il suo corso segue il confine tra Campania il Molise e la Puglia. Le formazioni argillose operate dal reticolo fluviale confluiscono al paesaggio i suoi suggestivi profili irregolari. Le zone del fondovalle si presentano più tortuose rispetto ai profili più docili delle zone sommitali, adatte all’insediamento umano. Nei massicci calcarei il territorio è oggetto di abbondanti pascoli, le pendici, invece, sono ricoperte da zone boschive, con produzioni tipiche della montagna appenninica con prevalenza di quercia, pino, frassino, pioppo, olmo, acero e castagno. Il paesaggio offre un alternarsi di oliveti, vigneti, frutteti con le loro specifiche colorazioni. Si incontrano, in diversi punti della valle, sorgenti e fonti d’acqua sulfuree. Dal latte delle mucche che foraggiano il territorio, si ottiene, soprattutto il caciocavallo Silano, che ha ottenuto la denominazione di origine protetta. Il percorso presentato vede la visita ai comuni di Montefalcone di Valfortore, Foiano di Valfortore, Baselice, Castelvetere in Valfortore fino al borgo di San Bartolomeo in Galdo.