L’area irpina e quella del Sannio sono oggi note per i loro vini prodotti con vigneti autoctoni. L’Irpinia è l’unica provincia ad avere i tre DOCG d’Italia: il Taurasi, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo. A Benevento, invece, i più rappresentativi sono l’Aglianico, il Solopaca e la Falanghina. In alcuni casi, questi vigneti si sono estesi, conquistando fama anche internazionale. Storicamente, la Campania ha svolto un ruolo di primissimo piano nell’evoluzione della viticoltura e dell’enologia mondiale. Non dimentichiamo che l’antico Sannio è il più gran serbatoio di vino della regione, l’unica provincia ad aver visto la nascita di ben tre cantine sociali: Solopaca, Taburno e Guardiense che hanno consentito, negli anni difficili della fuga dalle campagne, la sopravvivenza della viticoltura. Aglianico e Falanghina beneventana sono le uve più diffuse, intorno alle quali ruotano ben sei doc (Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Taburno, Aglianico del Taburno, Sannio e Guardiolo).
E dall’Irpinia, terra di grande storia, di tradizioni ancora condivise nella quotidianità e di paesi che sembrano essersi fermati nel tempo, nascono, invece, i tre più grandi vini della regione.