Enogastronomia

Consumato tradizionalmente già in epoca romana, l’agnello non ancora svezzato, che si nutre esclusivamente del latte materno, è contraddistinto da una carne tenerissima dal colore roseo molto chiaro. Un ingrediente che si presta ad essere cucinato secondo le ricette tipiche locali, alla romana o alla cacciatora.

Gli aromi caratteristici di questo formaggio derivano dal latte ovino ottenuto da animali allevati allo stato brado e alimentati in pascoli ricchi di essenze spontanee. Un formaggio a pasta dura e compatta, di colore giallo paglierino che viene utilizzato sia come prodotto da tavola che grattugiato, come condimento per primi piatti.

Ottenuta dalla lavorazione del siero residuo della produzione del pecorino, questa ricotta è caratterizzata da un sapore dolciastro, dovuto alla maggior concentrazione di grassi rispetto alla ricotta di latte vaccino. Ideale da consumare fresca, ma anche da utilizzare nella preparazione di dolci e rustici.

Rotondo, compatto e senza spine: un ortaggio dal gusto ricco e inconfondibile. Volgarmente chiamato anche cimarolo o mammola, il carciofo romanesco viene presentato in tavola in modi differenti, fritto alla Giudia, o riempito di aglio, prezzemolo e menta e aromatizzato al vino bianco.

Compatta, croccante e dall’aroma intenso, la Tonda Gentile Romana trae la sua unicità dai terreni di origine vulcanica in cui è coltivata, tra Roma e Viterbo. Prodotta già in epoca pre-romana, oggi trova il suo principale utilizzo nella preparazione di dolci tipici, ma ottima anche in abbinamento a piatti a base di carne.

A sud-est di Roma si estendono i Castelli Romani che, con i loro terreni fertili e rigogliosi, danno vita a vitigni da cui derivano prodotti vitivinicoli dal gusto eccezionale.
Una terra da assaporare attraverso i vini DOC che la identificano: il Frascati e il Marino, bianchi secchi, dolci o fruttati, e il Castelli Romani, declinato nelle varianti bianco, rosato e rosso.