In occasione della visita a Minori, nell’incantevole Costiera Amalfitana, camminando per le strade del paese, mi sono imbattuta in qualcosa che ha catturato la mia attenzione.
Si tratta di una serie di installazioni molto particolari che potremmo definire sculture, realizzate con materiali di riciclo come sedie, cassetti, manichini, assemblati insieme in modo da risultare completamente diversi per forma e funzione rispetto a ciò che originariamente incarnavano.
Collocati lungo le vie del paese, decontestualizzati e ricontestualizzati, sono apparsi come oscure e colorate presenze palesandosi inaspettatamente dinanzi ai miei occhi.
Manifestavano un processo creativo ben visibile eppure racchiudevano in sé qualcosa di criptico che mi spingeva ad interagire con l’opera che ad una prima occhiata mi è addirittura apparsa come un simpatico arredo urbano, mentre ad una più attenta analisi mi ha stupita per la geniale banalità con cui l’opera stessa era stata concepita.
Un assemblage improbabile di oggetti già vissuti e di nuovo viventi, o soltanto addobbo urbano? Lascio a voi la possibilità di andare ad incontrarle di persona, di trarne la vostra interpretazione e confrontarla con la mia.
Vi lascio qui delle immagini esemplificative che raffigurano alcune delle opere presenti e facenti parte della mostra Minori Art Open Space.
Augurandomi che questa mia proposta risulti per voi accattivante, vi invito con questo pretesto a visitare anche le altre bellezze artistiche e paesaggistiche di Minori, meraviglioso borgo della costiera amalfitana e ad assaggiare l’ottimo limoncello, liquore tipico della zona.