RAVELLO: LA NATURALE BELLEZZA DI VILLA RUFOLO

Immersa in un vasto parco di flora mediterranea ed esotica, fu costruita nell’XI sec., quando la famiglia Rufolo decise di edificare l’emblema del proprio potere. I facoltosi proprietari impreziosirono la residenza con arredi di inestimabile valore, ampliarono la struttura al punto da contare “più ambienti che giorni dell’anno” e si dedicarono ad intrattenere salotti culturali tra le mura dell’eleganti sale. Con la decadenza della stirpe Rufolo, la residenza passò da una famiglia all’altra causando la dispersione del patrimonio; furono spogliati molti ambienti per adattarli al gusto Rococò e modificati strutturalmente. Nel 1851 il nobile scozzese Francis Nevile Reid, grande cultore dell’arte, acquistò la villa e incominciò il restauro.

I suoi spazi sono caratterizzati dalla Torre d’ingresso con superfici di un color giallo paglierino forse ricavato da smalto macinato di ceramiche; il Chiostro moresco ritmato da colonnine che sostengono archi ad ogiva; la Torre Maggiore; il Giardino in stile ottocentesco; il Pozzo; il Bagno turco con Balnea e Teatro; la Sala da pranzo e la Cappella oggi sede di mostre ed eventi artistici.

Ancora oggi sono evidenti aspetti architettonici arabo-siculi. Splendido il colonnato arabeggiante del chiostro.

Il giardino è uno dei più belli della Campania dove si tengono ogni anno, d’estate, i concerti del Ravello Festival. Wagner trovò proprio nel giardino di villa Rufolo ispirazione per il giardino di Klingsor del suo Parsifal.
La natura e l’opera dell’uomo concorrono a creare un’atmosfera di estrema suggestione: viali fiancheggiati da tigli e cipressi, cascate di fiori.